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Salute

4/21/2020

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Sarà noioso dirlo di questi tempi, ma certamente molte idee che avevamo chiare e quasi mai messe in discussione rispetto a noi ed alla nostra vita, grazie al Corona tornano in auge se non nelle discussioni, sicuramente nei nostri pensieri.
E non scostandomi da questo  mi ritrovo a pensare alla salute…
Eh no basta, sembra quasi di guardare un TG si può pensare; adesso non si fa altro!
Medici, infermieri ed operatori sanitari si associano a povere persone che cadono vittima di questo virus in un flusso informativo h24 che sembra quello di un articolo di giornale senza mai fine come se si svolgesse su un rotolo di antico papiro.
In realtà il pensiero si rivolge ad un’idea astratta che riguarda la salute in senso ampio e di cui certamente molti scritti specializzati si sono occupati; le definizioni sono cambiate nel corso degli anni e non è difficile recuperarle.
La definizione attuale è sicuramente la più completa e ci obbliga, soprattutto di questi tempi, a fare una fermata ed a scendere da quel treno in corsa che è la vita, che anche in questo momento corre anche se non sembra, per riflettere almeno un pochino.
Nell’ambito delle brutture portate dal Corona, qui abbiamo almeno la possibilità di riflettere o di sentire ancora di più la solitudine, di sentire il disagio e perchè no, il beneficio del rallentare e dello stare con la propria famiglia. 
C’è quindi di tutto, da chi vive la situazione come una gabbia a chi come una liberazione, da chi soffre nel non avere scanditi gli orari durante l’intera durata del giorno, a chi ha finalmente “bruciato” l’orologio durante un rito propiziatorio di liberazione.
In pratica che cosa è successo?
Un blocco forzato della vita porta ad una forte modificazione delle abitudini e di idee che portiamo avanti da sempre e che sono state formate dall’educazione e dalle esperienze vissute.
Si è già verificato un terremoto interiore per chiunque, ma semplicemente qualcuno lo osserverà passare e qualcun altro cadrà nel baratro della terra rotta dalle scosse. 
La salute si modifica anche e soprattutto per questi motivi, per questo sconquasso legato al cambiamento delle abitudini, all’allontanamento degli affetti ed in una parola, dalla solitudine portata da questo isolamento. 
Certo, la salute non è solo questo, ma una gran parte.
Ricordo sempre una mia paziente affetta da Malattia di Parkinson che, a ragione, diceva: “la mia terapia sono i miei nipoti”, ed era vero, anche dal punto di vista clinico, facendo scale valutative avremmo riscontrato un miglioramento da ogni punto di vista. 
Occupandomi di malattie neurodegenerative molte volte mi sono trovato ad avere a che fare con persone che, se immerse in un contesto “positivo”, mostravano un quadro clinico molto più stabile. 
Il contesto positivo è quella condizione in cui ci sentiamo capiti, ma contemporaneamente non accuditi come un bebè, ma anche stimolati e, in ultima istanza immersi in una realtà che si dimentichi dello stato di malattia e che quindi ce ne allontani nella percezione di sè.
Io sono come gli altri.
Sono una persona alla stessa stregua di un’altra che soffre di diverticoli. 
Cosciente, ma non vittima o carnefice (si perchè capita anche questo, ne parleremo). 
E allora la salute? Dove si trova? Come la raggiungo? 
Penso che si trovi tra queste righe e che ognuno la possa trovare con i propri passi, al di là di quello che una definizione possa dire e inevitabilmente tralasciare vista la sua natura. 
La salute è un regalo che probabilmente ci viene fatto fin da piccoli, è un modo di intendere la vita che dobbiamo continuare a coltivare durante la crescita e oltre, ed è un modo attraverso cui possiamo vedere modificata la nostra figura, noi stessi, in risposta a qualcosa che ci cambia. 
Non è salute non accettare l’invecchiamento.
E questo è solo un esempio.
La salute si può intendere come approccio, come adattamento ai cambiamenti che certamente tutti noi incontriamo e incontreremo nel tempo. 
Non si tratta di filosofia o di pura teoria, ma di un qualcosa che può modificare una giornata di “isolamento” per colpa di Corona, un licenziamento, una separazione, un lutto e in generale di una perdita. 
Se ci pensiamo è di perdita che si sta parlando, no?

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